Oggi anzitutto vi consiglio di meditare bene la stupenda preghiera del “Padre nostro”. Vi segnalo questa preghiera di papa Montini.
«Maria, tu sei splendore che nulla toglie alla luce di Cristo, perché esisti in Lui e per Lui. Tu sei trasparenza e pienezza di vita. Ti affidiamo il futuro che ci attende, chiedendoti di accompagnarci nel cammino. La tua voce, o Madre tra le madri, o benedetta fra tutte le donne, ci invita a volgere lo sguardo al Tuo Figlio Gesù, sola luce del mondo. Aiutaci a vivere da creature di Dio. Dacci la capacità di valutare ogni cosa come dono di Dio e la virtù di operare con bontà e di usare con sapienza e con Provvidenza i doni che il Signore ci fa. Questa è la mia preghiera. A te, o Vergine Santa, Aurora di salvezza, consegniamo il nostro cammino Amen» (S. PAOLO VI).
Penso che sia importante che ognuno si lasci guidare dallo Spirito Santo per meditare queste parole e per applicarle nel modo più sapiente alla propria vita.
Mi limito a indicarvi due punti.
Ci sono due riferimenti alla luce. Ognuno ovviamente deve prendere le sue decisioni nel sacrario della propria coscienza (spero che conosciate il testo di “Gaudium et spes”, n.16, che comunque vi raccomando), ma chi vuol essere discepolo di Gesù deve sempre fare in modo che tale sacrario sia illuminato e abitato dal Signore (perciò sono indispensabili la Confessione frequente e la vita di Grazia).
Infine, è facile notare che ci sono due cenni anche ai “doni”. Sono certo che, se ci rendiamo conto che tutto ciò che siamo e abbiamo è dono di Dio, siamo aiutati a vivere sempre nella duplice ottica della gratitudine e della responsabilità. Dobbiamo sempre ringraziare Dio per i suoi doni, ma soprattutto viverli cercando solo di perseguire il fine per cui Egli ce li ha affidati. Ovviamente mi sto riferendo a Mt 25, 14-30.
Non posso non ricordarvi che “Tutto è grazia” sono le ultime parole pronunciate dal parroco di Ambricourt, protagonista del capolavoro di Georges Bernanos: “Diario di un parroco di campagna”.