Pensiero serale 15-09-2025

Oggi ricordiamo la Beata Vergine Maria Addolorata. Perciò mi sento interiormente “obbligato” a darvi ancora una riflessione alla luce della festa di ieri, dal momento che ovviamente meditare sulla croce di Gesù ci aiuta anche a riflettere sulla sofferenza della Vergine. In definitiva, credo che sia molto importante che ognuno di noi, guidato dallo Spirito Santo veda come applicare tutto questo alla propria vita, alle proprie scelte e decisioni…Vi offro una riflessione, al tempo stesso semplice e profonda, di un Padre Carmelitano Scalzo (belga, ma vissuto a lungo a Roma), famosissimo nel secolo scorso, autore di un testo di spiritualità molto diffuso alcuni decenni fa, ma che mi sembra tuttora molto valido.

«Gesù conquista gli uomini dalla croce che diviene il centro di attrazione, di salvezza per tutta l`umanità. Chi non si arrende a Cristo crocifisso e non crede in lui, non può ottenere la salvezza. È nel segno benedetto della croce di Cristo che l’uomo è redento: in quel segno è battezzato, cresimato, assolto. Il primo gesto che la Chiesa traccia sul neonato e l’ultimo con cui conforta e benedice il moribondo, è sempre il santo segno della croce. Non si tratta di un gesto simbolico, ma di una grande realtà. La vita cristiana nasce dalla croce del suo Signore, il cristiano è generato dal Crocifisso e solo attaccandosi alla croce del suo Signore, confidando nei meriti della sua passione può salvarsi. Ma la fede in Cristo crocifisso deve far compiere un altro passo. Redento dalla croce, il cristiano deve convincersi che la sua stessa vita deve essere segnata – e non solo simbolicamente – dalla croce del Signore, ossia ne deve portare viva l’impronta. Se Gesù ha portato la croce e sulla croce si è immolato, chi vuole essere suo discepolo non può scegliere altra via; è l’unica che conduce alla salvezza, perché è l’unica che configura a Cristo morto e risorto.La considerazione della croce non va mai separata da quella della risurrezione, che ne è la conseguenza e l’epilogo supremo. Il cristiano non è redento da un morto ma da un Risorto dalla morte di croce, perciò il suo portare la croce deve essere sempre confortato dal pensiero di Cristo crocifisso e da quello di Cristo risorto» (GABRIELE DI SANTA MARIA MADDALENA, Intimità divina, Roma 1980, pp. 342-343).