16-10-2023

Questa data mi sembra estremamente ricca e significativa.

Nel 1943 ci fu quel gesto terribile compiuto dai nazisti e dai fascisti contro la popolazione ebraica di Roma. Sempre il 16 ottobre, ma nel 1978, in modo del tutto imprevedibile, la Provvidenza fece in modo che venisse eletto papa un grande santo.

Oggi però la Chiesa ci ricorda due santi.

Uno è molto popolare, soprattutto in Basilicata e in Campania: san Gerardo.

L’altra con alcun persone ho potuto “vederla” da vicino nel recente, meraviglioso pellegrinaggio in Francia. Perciò stasera dall’Ufficio delle Letture (della Liturgia delle Ore) traggo un bellissimo brano di santa Margherita Maria Alacoque, nella certezza che meditarlo bene ci darà tanta luce, pace.

Ho apprezzato molto quando si riferisce all’incapacità di pregare e al giungere… a non avere alcuna propria volontà: unica via per la vera pace!

 

«Dobbiamo conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza

Mi sembra che il grande desiderio di Nostro Signore che il suo Sacro Cuore venga onorato in modo particolare abbia lo scopo di rinnovare nelle anime gli effetti della sua redenzione. Infatti il suo Sacro Cuore è una fonte inesauribile che cerca solo di riempire i cuori umili, vuoti, distaccati da ogni cosa e sempre pronti a sacrificarsi per rendergli piacere.

Questo Cuore divino è una fonte inesausta, dalla quale scendono ininterrottamente tre canali: il primo è quello della misericordia verso i peccatori e porta loro lo spirito di contrizione e di penitenza. Il secondo è quello della carità e scorre per portare aiuto a tutti i miserabili che si trovano in qualche necessità, e particolarmente a coloro che tendono alla perfezione: essi vi troveranno la forza per superare gli ostacoli. Il terzo è quello dell’amore e della luce per gli amici perfetti, che egli desidera unire a se stesso, per comunicare loro la sua scienza e i suoi desideri, perché, per una via o per l’altra, si consacrino totalmente alla sua gloria.

Questo Cuore divino è un abisso di bene, in cui i poveri devono riversare le loro necessità. È un abisso di gioia, dove bisogna gettare tutte le nostre tristezze. È un abisso di umiliazione per il nostro orgoglio, un abisso di misericordia per gli infelici, e un abisso d’amore, in cui bisogna seppellire tutte le nostre miserie.

Non avrete quindi che da unirvi in tutte le vostre azioni al Sacro Cuore di Nostro Signore, all’inizio per disporvi, al termine per ripagare. Per esempio, vi sentite incapaci di pregare? Accontentatevi di offrire la preghiera che il divin Salvatore fa per noi nel sacramento dell’altare. Offrite i suoi slanci per riparare tutte le vostre imperfezioni. Ripetete dunque ogni vostra azione: Mio Dio, io faccio o soffro questa cosa nel Sacro Cuore del vostro divin Figlio, e secondo le sue sante intenzioni che vi offro per riparare tutto ciò che di impuro e di imperfetto c’è nel mio operare. E così nelle diverse situazioni della vita. Quando vi toccherà qualche pena, afflizione o mortificazione, dite a voi stessi: Accetta ciò che il Sacro Cuore di Gesù ti manda per unirti a lui.

Soprattutto cercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoro. Il mezzo per arrivare a questo consiste nel non avere più volontà propria, ma quella di questo divin Cuore al posto della nostra, lasciando che voglia per noi tutto ciò che può aumentare la sua gloria, contenti di sottometterci e di abbandonarci a lui in ogni cosa» (santa Margherita Maria Alacoque, Lettere, Vie et Ceuvres 2, Paris 1915, 321. 336. 493. 554).