Pensiero serale 22-05-2025

Anche oggi vi segnalo un commento molto bello di padre Vanhoye alle letture della s. Messa (At 15,7-21; Gv 15,9-11).

«Nel Vangelo di oggi Gesù afferma: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi”. Questa frase è, per così dire, una definizione del cuore di Gesù. Gesù non pretende di essere la fonte dell’amore, ma sa che l’amore ha origine dal cuore del Padre. Egli ne è la perfetta espressione umana: ha ricevuto nel suo cuore umano l’amore che proviene dal Padre e l’ha vissuto in un modo unico, perfettissimo. Se vogliamo conoscere l’amore del Padre, dobbiamo contemplare il cuore di Gesù, che si è fatto dono per noi, e “rimanere nel suo amore”, aderendo al suo invito.
Ma come possiamo fare questo? È ancora Gesù che ce lo dice: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore”. Tutti abbiamo un immenso desiderio di amore; se vogliamo realizzarlo, dobbiamo cercare continuamente la volontà del Signore e aderirvi con tutto il nostro essere, in ogni circostanza. “Prendete il mio giogo sopra di voi”, ci dice Gesù (Mt 11,29). Per noi si tratta dunque di prendere un giogo, ma è un giogo soave e leggero, proprio perché è costituito dai “suoi” comandamenti. Questa è la grande differenza rispetto ai comandamenti de lla Legge antica.
Nella prima lettura, vediamo come i primi cristiani abbiano capito di essere liberi da tutta una serie di precetti e che la cosa importante è essere uniti a Gesù mediante la fede e compiere la sua volontà, impegnandosi a conoscerla in modo vitale, invece di cercarla in precetti rigidamente stabiliti una volta per tutte.
Nell’Antico Testamento, alcuni precetti avevano un valore pedagogico e anche di salvaguardia sociale. Dio aveva fatto in modo che il suo popolo fosse separato dagli altri popoli attraverso una serie di osservanze, specialmente alimentari. Ancora oggi i Giudei osservanti si separano dalle altre persone e non hanno facilità di comunicazione, perché devono essere continuamente attenti a precise regole alimentari.
Ma i comandamenti di Gesù non hanno questa caratteristica: essi sono comandamenti che favoriscono la comunione e la comunicazione. Gesù ha dato ai suoi discepoli un solo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri”; tutto il resto è una sua esplicitazione. “Amatevi gli uni gli altri, cercate la mia volontà, sapendo che essa è, nelle circostanze in cui vivete, l’espressione del mio amore per voi e per gli altri. E in tutto ciò che fate, pensate alla vostra unione con me; pensate che si tratta di essere fedeli ai miei comandamenti e di fare una ricerca sincera della volontà di Dio”.
Paolo nelle sue Lettere parla più volte della ricerca della volontà di Dio; dice, ad esempio: “Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,2). La volontà di Dio è una volontà dinamica, che ci spinge ad andare avanti e non ci permette di restare legati al passato.
“Se osserverete i miei comandamenti – dice Gesù -, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore”. Gesù ha cercato la volontà del Padre in tutti i momenti della sua vita e, in particolare, nelle circostanze drammatiche della sua passione, sapendo che essa è una volontà di salvezza universale.
Gesù non ci dice queste cose per schiacciarci sotto pesi insopportabili, ma per darci la sua gioia: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”. Se cerchiamo l’amore del Signore, troveremo la vera gioia. Molte persone cercano direttamente la gioia e non la trovano. In realtà, ciò che si deve cercare direttamente non è la gioia, ma l’amore, cioè fare la volontà di Dio in tutte le cose. Allora si troverà la vera pace e la vera gioia: una gioia colma di esultanza, perché è la gioia di essere uniti a Dio attraverso il suo Figlio Gesù» (VANHOYE ALBERT, Il pane quotidiano della Parola, volume I – Tempi forti, Edizioni AdP, Roma 2014, pp. 203-205).

Non c’è nulla di più importante della “ricerca sincera della volontà di Dio”.
In Gesù troviamo il vero amore e la vera gioia.
Vi raccomando di meditare Lc 15,7.10.32.
Penso che santa Rita ha vissuto tutto ciò in modo stupendo.