Pensiero serale 10-06-2025

Ieri, 9 giugno, in occasione del Giubileo della Santa Sede suor Maria Gloria Riva, alla presenza del Papa, ha tenuto una meditazione di cui ora vi spedisco alcuni brani.

Prendendo spunto dalla corsa di Giovanni e Pietro verso il sepolcro vuoto di Cristo (cfr. Gv 20, 4), ha affermato:

«È l’unica corsa che la Chiesa e il mondo possono percorrere senza timore: è la corsa di chi sa che la speranza risiede nella vera vita, quella eterna. L’eternità ci sta di fronte, sta di fronte a chi crede e a chi non crede, sta di fronte all’umanità. Se lavoriamo per orizzonti brevi e mediocri, lavoriamo invano. Occorre lavorare per l’orizzonte grande della vita che non muore: vivere chiedendosi in ogni istante se quello che si sta facendo ci collega saldamente a quella verità che è carità ed è eternità (cfr. S. AGOSTINO, Confessioni, Libro 7, 10.16): questo è sperare. Sperare è affermare la verità che rispetta la vita, dal suo concepimento alla sua fine; che rispetta la dignità di ogni persona, al di là del suo genere, del suo credo o della sua nazionalità».

Ha evidenziato il rapporto tra speranza e umiltà, esortando molto saggiamente a vigilare contro l’azione del demonio:

«L’umiltà […] vince sul potere del grande nemico dell’uomo che è il Maligno e che attenta precisamente i luoghi dove maggiore è la santità e dove (come per lo Stato Vaticano) più abbondantemente si è manifestata la potenza di Cristo in coloro che si affidano a lui. Quindi dobbiamo armarci di umiltà per scorgere, con gli occhi dello stupore i passi piccoli ma sicuri della speranza».

Ha sottolineato l’amore di Dio per noi e il suo scopo: la nostra trasformazione interiore.

«Egli ci ama di un amore eterno e di noi avrà sempre pietà (cfr. Ger 31, 3). Ciò che dobbiamo fare è lasciarsi plasmare da lui e attuare nel tempo le illuminazioni che lo Spirito Santo ci offre proprio attraverso l’Eucaristia e la Vergine Maria, segno di sicura speranza».

Ieri ho insistito sull’importanza della preghiera. Vi esorto con tutto il cuore a ricordare che la preghiera nella vita del cristiano non può dipendere dai suoi sentimenti o dai suoi stati d’animo, ma dobbiamo davvero lasciarci guidare dallo Spirito Santo.
Solo la preghiera ci aiuterà a riconoscere e a evitare «orizzonti brevi e mediocri». Solo chi prega è davvero umile e sa combattere contro il demonio.
Solo chi prega dimostra di sperare (il presuntuoso e il disperato non possono ovviamente pregare!) e si lascia trasformare dall’azione del Signore.