Cerco di continuare le riflessioni iniziate ieri. Sono numerose le cause che portano a vivere male il Sacramento della Penitenza (e quindi ci confessiamo raramente o con disposizioni non buone). Ne indico solo alcune: • Carente formazione in etica (per esempio, nei mesi scorsi nella mia ormai ex parrocchia ho trattato il decalogo e vi assicuro che è stata anzitutto per me un’occasione preziosa per la mia crescita dottrinale e morale; sono davvero scandalizzato per come “Veritatis splendor” continua a essere ignorata da vescovi e sacerdoti), • La poca preghiera (se prego bene, se sto davvero a contatto con Lui, Lui stesso mi fa capire cosa devo cambiare, ma occorrono lunghi tempi di ascolto con umiltà e disponibilità). È difficile dire se le responsabilità siano più dei laici o di noi sacerdoti. Io sto giungendo alla conclusione dolorosissima che ci sia una grave omissione dei vescovi nel curare poco e male la formazione permanente di noi sacerdoti. Un avvocato, un giudice, un medico e a maggior ragione un sacerdote, che non dedicano molto tempo e molta energia allo studio quotidiano, per quanto poi possano impegnarsi al servizio del prossimo, alla fine potranno recare più danni che benefici. In sintesi, ecco a mio parere altre cause che portano alla grave crisi del Sacramento della Penitenza: il relativismo (posso chiamarlo anche soggettivismo); un carente o solo apparente incontro con Gesù; una grave estroflessione (cioè spesso siamo molto impegnati a vedere fuori di noi, la società, gli errori gli altri: pensiamo alla differenza tra raccoglimento e concentrazione. Vi segnalo GUARDINI ROMANO, Introduzione alla preghiera, Morcelliana, Brescia 2022, pp. 18-24). Ne ho parlato nelle omelie di ieri, commentando Mt 16,13-19.Su questo tema vi segnalo alcuni passi biblici: tutto il libro di Giona, Mt 7, 1-5 (la parabola della pagliuzza e della trave); Mt 20,1-16 (la parabola dei lavoratori delle diverse ore); Lc 10,38-42 (gli errori di Marta verso Maria); Gv 8,2-11 (gli aspiranti lapidatori dell’adultera).Su questo punto la vera catastrofe nella Chiesa è stata provocata negli ultimi anni soprattutto dalla gravissima accentuazione della misericordia a scapito della conversione. Se io non accolgo seriamente l’invito alla conversione, insistere a parlare della misericordia di Dio è ambiguo e fuorviante. Spero che conosciate i peccati contro la speranza (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2092). Di questo parla anche la Prima Lettura della s. Messa di oggi (Gen 18,16-33).