Continuo a trattare il tema iniziato domenica scorsa (l’esame di coscienza legato al Sacramento della Penitenza) grazie a uno dei miei autori preferiti, padre Amedeo Cencini, religioso Canossiano. Ho avuto la gioia e l’onore di conoscerlo personalmente e di leggere diverse sue opere. È uno psicoterapeuta con grande esperienza, autore di un numero enorme di pubblicazioni (https://it. cathopedia. org/ wiki/ Amedeo_ Cencini); alcune di esse sono indicate a p. 691 del mio Manuale. Riesce a comporre molto bene fede e ragione, Grazia e natura, dimensione teologica, aspetti spirituali e psicologici. Quasi quarant’anni fa ha scritto un libro dal titolo “Vivere riconciliati”. Il capitolo V ha un titolo ironico e significativo: “Esame di coscienza o di incoscienza?”. Ecco un brano che mi sembra particolarmente interessante.«Verificando che cosa in concreto mi fa godere e soffrire, fino a che punto mi lascio condizionare da queste emozioni e condiziono gli altri col mio umore, che cosa c’è dietro a certe sofferenze… io scopro una realtà del mio io che spesso resta nascosta, ma nondimeno influente. Potrei scoprire, ad esempio, che se soffro così tanto perché sono stato calunniato o trattato a parer mio ingiustamente, potrò anche avere le mie buone ragioni, ma oltre un certo livello m’accorgerò che la mia angoscia è segno d’eccessivo bisogno della stima altrui, di false aspettative nei confronti degli altri, d’un esagerato sentire di me stesso e della mia dignità. E mi guarderò bene allora dall’offrire, magari con sussiego e vittimismo, certe mie sofferenze al Signore! Esistono infatti anche le sofferenze inutili, quelle che nascono dal mio narcisismo e non sono di per sé redentive: da queste il buon Dio vuole che mi liberi, altro che vantarmene di fronte a lui! Un buon esame di coscienza, in tali casi, è più che un termometro: mi misura la febbre, e mi dice anche da dove viene. E probabilmente mi fa soffrire meno e meglio…» (AMEDEO CENCINI, Vivere riconciliati, Aspetti psicologici, Dehoniane, Bologna 1986. p. 45.).Abbiamo l’opportunità di riflettere sul grande tema della sofferenza inutile e su un problema molto frequente e forse non abbastanza approfondito: il narcisismo. Sono certo che la vita spirituale, senza una costante crescita umana, sarà una pia illusione, sterile soprattutto. Tratto questo tema nel Manuale, nel cap. XIII, §7, precisamente alle pp. 566-567. Può essere utile anche consultare la voce “Narcisismo spirituale” nell’Indice analitico, a p. 708.