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Sulla sentenza n. 68/2025 della Corte costituzionale. Quando il diritto diventa strumento dell’arbitrio mascherato da progresso

di Daniele Trabucco* La sentenza n. 68/2025 della Corte costituzionale costituisce un evento giuridico paradigmatico della crisi del diritto positivo contemporaneo, che, emancipandosi da ogni fondamento nell’ordine naturale, precipita nel nominalismo giuridico e, per ciò stesso, in una forma sofisticata e istituzionalizzata di nichilismo. La portata antropologica, assiologica e filosofico-giuridica di tale pronuncia, lungi dall’essere

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Il commento. I figli, le madri e la natura che non mente: cosa ci dice una sentenza (fonte AVVENIRE)

Nato da donna, figlio d’uomo. Ogni bambino che nasce ha di natura una madre e un padre. Figlio del grembo che l’ha partorito e del seme che ha fecondato quel grembo. La natura non mente, la sua verità resta qual è, nella bellezza sapiente d’una vita condivisa e trasmessa in dono. Di lì la natura,

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