Stasera prendo spunto da un testo molto bello di papa Francesco (Udienza del 15-12-2021) perché possiamo ancora meditare su san Giuseppe, in particolare sul silenzio che egli ci ha testimoniato. Egli cita un passo della Bibbia e ci dona alcune citazioni molto ricche.
“Quando la notte era nel più profondo silenzio, lì la tua parola è discesa sulla terra”. (Sap 18,14)
«Nella misura in cui cresce in noi la Parola – il Verbo fatto uomo – diminuiscono le parole» (sant’Agostino).
«Una parola pronunciò il Padre, e fu suo Figlio ed essa parla sempre in eterno silenzio, e nel silenzio deve essere ascoltata dall’anima» (San Giovanni della Croce).
«Tutta l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera» (Pascal).
Ecco alcune frasi del Papa.
Le nostre parole possono diventare adulazione, vanagloria, bugia, maldicenza, calunnia.
Dobbiamo imparare da Giuseppe a coltivare il silenzio: quello spazio di interiorità nelle nostre giornate in cui diamo la possibilità allo Spirito di rigenerarci, di consolarci, di correggerci
La profondità del cuore cresce col silenzio, silenzio che non è mutismo, ma che lascia spazio alla saggezza, alla riflessione e allo Spirito Santo.
Conclude con questa preghiera.
«San Giuseppe, uomo del silenzio, tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola, insegnaci a digiunare dalle parole vane, a riscoprire il valore delle parole che edificano, incoraggiano, consolano, sostengono. Fatti vicino a coloro che soffrono a causa delle parole che feriscono, come le calunnie e le maldicenze, e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen».