Pensiero serale 05-06-2024

Qualche giorno fa ho letto le seguenti riflessioni, che comunque si collegano (come il pensiero che ho dato ieri) con i grandi temi delle ferite, del perdono e della preghiera.

 

«Se ci chiedessero di cosa abbiamo più paura per il futuro, molti di noi risponderebbero: la solitudine. Ci opprime l’idea di ritrovarci senza nessuno nei momenti difficili della nostra vita. E allora quando ci succede, guardiamo all’indietro, per cercare in un passato che non possiamo cambiare i motivi di amicizie smarrite o relazioni compromesse. In quel momento la preghiera ci può aiutare a ritrovare noi stessi, insegnandoci a ragionare come il Signore, che sa toccare il cuore di tutti perché cerca il bene di ciascuno» (RICCARDO MACCIONI, Lunedì dello spirito. Una preghiera per imparare a perdonarsi in Avvenire, 27 maggio 2024).

 

Queste riflessioni sono solo l’introduzione per la seguente preghiera, scritta da un sacerdote argentino.

 

«Signore Gesù, tu conosci la tristezza che affligge il mio cuore e ne conosci l’origine. Oggi mi presento davanti a te e ti chiedo di aiutarmi, perché non posso più andare avanti così. So che mi chiami a vivere in pace, con serenità, gioia e allegria, anche tra le difficoltà quotidiane. Per questo oggi ti chiedo di mettere le tue mani benedette nelle piaghe della mia psiche che mi rendono tanto sensibile ai problemi e di liberarmi dalla tendenza alla tristezza e alla malinconia che si annida in me. Oggi ti chiedo che la tua grazia restauri la mia storia, per non vivere schiavizzato dal ricordo amaro degli avvenimenti dolorosi del passato. Visto che sono passati non esistono più. Ti offro ciò che ho passato e quello che hanno passato le persone care; ciò che abbiamo vissuto e sofferto. Voglio perdonarmi e perdonare, perché la tua gioia inizi a fluire in me. Ti offro le tristezze unite alle preoccupazioni o ai timori del domani. Questo domani non è nemmeno arrivato, e quindi esiste solo nella mia immaginazione. Devo vivere solo oggi e solo oggi devo camminare nella tua gioia. Aumenta la mia fiducia in te, perché aumenti la gioia nella mia anima. Tu sei Dio e Signore della storia e della vita, della nostra vita. Per questo prendi la mia esistenza e quella delle persone amate, con tutti i nostri dolori, con tutte le nostre necessità, e con l’aiuto del tuo amore potente si sviluppi in noi la virtù della gioia. Amen» (GUSTAVO JAMUT).