Pensiero serale 16-04-2025

Anche oggi voglio offrirvi una meditazione su quanto accadde durante l’Ultima Cena.«Come un amico di lunga consuetudine all’improvviso può apparirci sconosciuto, estraneo nel mistero della sua persona, così deve essere accaduto ai discepoli nel Cenacolo, quella sera. Così accade anche a noi, oggi, con Gesù: non capiamo più nulla, restiamo attoniti alla predizione che egli rivolge proprio a noi. Percepiamo che davvero egli conosce la possibilità di ogni nostro tradimento, di quei repentini voltafaccia, di quelle subdole, insinuanti affermazioni che ci vengono a fior di labbra e feriscono al cuore la comunità cristiana… E noi nemmeno comprendiamo quanto profonda sia la ferita inferta al cuore di lui, in agonia fino alla fine del mondo, secondo l’espressione di Pascal.Ancora – e sempre – per lui il traditore resta l’amico, al quale offrire l’ultimo gesto di predilezione. Perché l’Amore non ritira ciò che ha dato, non rinnega ciò che è. Preferisce consumarsi nel dolore e nella morte…Ecco, oggi, nella notte che circonda la sala della Cena una luce resta accesa: finalmente abbiamo intuito qualcosa del mistero di Gesù. Per ciascuno di noi, che portiamo dentro le tenebre di Giuda, l’impulsività fragile di Pietro e – lo speriamo – la dilezione di Giovanni, per ciascuno di noi egli non cessa di offrire se stesso, poiché ci ha amati fino alla fine. Questa è la sua gloria: mostrare nel suo volto sfigurato dalla sofferenza che l’amore di Dio è fedele per sempre, che l’amore vincerà la morte. Anzi, l’ha già vinta!» [ANNA M. CÀNOPI e COMUNITÀ DELL’ABBAZIA BENEDETTINA “MATER ECCLESIAE”, ISOLA SAN GIULIO, Oratio, in GIORGIO ZEVINI – PIER GIORDANO CABRA (a cura di), Lectio divina per ogni giorno dell’anno, Queriniana, Brescia, vol. 3, pp. 385-386].Siamo invitati a riflettere sulla nostra fragilità e soprattutto sull’immenso e onnipotente Amore di Gesù. Lasciamoci amare fino in fondo da Lui e sentiamo la dolce responsabilità di essere suoi testimoni.