Pensiero serale 18-05-2025

Oggi ho conosciuto un preghiera che collega Gv 15,1-6 (vite e tralci; potatura) con l’Eucarestia e con la povertà. Credo che quanto vi spedisco oggi ci può aiutare a crescere in ciò che più conta: una maggiore conformità con Gesù, eliminando ciò che ostacola l’unione con Lui.«Signore Gesù, da ricco che eri, sei diventato povero, facendoti uomo. Tu, splendore del Padre, luce da Luce, sole di giustizia. Sei nato povero, sei vissuto povero, sei morto povero… e ancora povero sei nel mistero eucaristico. Per la tua presenza nel Sacramento hai scelto un pezzo di pane. Quanto sono lontano dal tuo insegnamento: “Beati i poveri”! Di quante cose mi devo liberare, per accordarmi con la tua parola: “Chi ha due tuniche ne dia una a chi non l’ha”. E quella tua affermazione: “Non si può servire a due padroni”, non è che l’abbia molto compresa; quanti compromessi con il denaro… E che dire della fiducia nella Provvidenza? I gigli del campo e gli uccelli dell’aria sono rimasti solo degli splendidi esempi… Quanto attaccamento alle cose, quante sicurezze, quanto desiderio di possedere, quante previdenze… Signore Gesù, di quanta luce ancora ho bisogno per comprendere che sei tu l’unica vera ricchezza: di quanta forza ho ancora bisogno per sradicarmi da un mondo di vanità! Ogni volta che verrò davanti al tuo tabernacolo, ricordami che devo rendere la mia vita più semplice, più austera, più evangelica» (Don Eustorgio Mattavelli).Do a me e a voi tre piccoli consigli.• È molto facile criticare certi uomini di Chiesa, che in passato o anche oggi non sono proprio identici a san Francesco d’Assisi. Piuttosto teniamo ben presente Mt 7,3-5.• Comprendere che non si tratta semplicemente di quanti beni posseggo o dell’entità del mio stipendio, ma di capire bene Mt 13,44-46.• Cogliere il collegamento col brano del Vangelo di oggi (Gv 13,31-35): occorre giungere alla vera libertà, altrimenti non potremo amare.