Pensiero serale 21-04-2025

Dinanzi al mistero della morte penso che l’atteggiamento migliore sia quello del silenzio. Preghiamo per papa Francesco, per la Chiesa tutta e per l’umanità intera. Siamo nell’Ottava di Pasqua e, quindi, è bello immergere ancora più intensamente il mistero della sofferenza e della morte nella luce e nella pace del Risorto. Il testo, che vi spedisco stasera, ci può aiutare a vivere un clima di profondo raccoglimento.«Fa’, o Signore, che anche noi ci sentiamo chiamati, visti, conosciuti da te, che sei il Presente, e possiamo così scoprire il valore unico della nostra esistenza in mezzo alla sterminata moltitudine delle altre creature.Donaci un cuore umile, aperto e disponibile, per poterti incontrare e permetterti di porre su di noi il tuo sigillo divino, che è come una ferita profonda, un dolore e una gioia senza nome: la certezza di essere fatti per te, di appartenerti e di non poter desiderare altro che la comunione di vita con te, nostro unico Signore.A te, in questo mattino di pasqua, ci vogliamo accostare con i piedi nudi della speranza, per toccarti con la mano vuota della povertà, per guardarti con gli occhi puri dell’amore e ascoltarti con le orecchie aperte della fede. E mentre, trepidanti, veniamo verso di te, invochiamo il tuo nome, che come musica e canto risuona nell’intimo del nostro cuore, dove lo Spirito con gemiti inesprimibili piange il nostro dolore e con dolcezza e forza ci sospinge sulle vie dell’amore» [ANNA M. CÀNOPI e COMUNITÀ DELL’ABBAZIA BENEDETTINA “MATER ECCLESIAE”, ISOLA SAN GIULIO, Oratio, in GIORGIO ZEVINI – PIER GIORDANO CABRA (a cura di), Lectio divina per ogni giorno dell’anno, Queriniana, Brescia, vol. 4, pp. 21-22].