Il commento di don Fabio al Vangelo di questa domenica (Gv 14,23-29) mi sembra particolarmente ricco. Non mi stancherò mai di raccomandarvi di meditare prima a lungo la pagina del Vangelo e solo dopo di soffermarvi sul commento.« “Se uno mi ama osserverà la mia parola”. Secondo Gesù l’obbedienza non produce l’amore, ma è vero il contrario. Nella vita spirituale l’obbedienza è certamente importante, ma l’obbedienza piena e completa fluisce dall’amore, non viceversa. C’è obbedienza pedissequa da soldatini e c’è l’obbedienza “nobile” che ha origine nella gratitudine e nell’affetto. Il testo descrive questo processo nobile. Se qualcuno ama Gesù, allora “osserva” la sua parola, tiene caro quel che Gesù gli ha detto.E così arriva ancora di più “…e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Dio “farà casa” in quella persona, una presenza nella vita quotidiana e nelle azioni. E ciò è l’esperienza della guida dello Spirito Santo, ossia il “Paraclito”, che significa “colui che è chiamato vicino”. Tale vicinanza lo rende “Consolatore”.A detta di Gesù il Paraclito fa due cose: “Insegnerà ogni cosa” e “ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.Insegnare e ricordare.Insegnare non è così semplice …il problema è che spesso si pensa di non avere da imparare. Ad esempio, pensiamo di saper già cos’è l’amore, eppure l’amore non si apprende mai abbastanza, è un’arte sempre nuova. Per amare bisogna ricominciare ogni giorno, e abbiamo bisogno che lo Spirito ci insegni come.Il verbo “in-segnare” significa alla lettera “scrivere dentro”. Lo Spirito Santo può scrivere qualcosa di nuovo in noi, ma noi portiamo una pagina interiore già listata di convinzioni e priorità difficili da confutare. La virtù meravigliosa dell’umiltà è essenziale per un autentico apprendimento. Chi è senza umiltà non apprende e non si corregge …non è una bella vita.Potremmo chiedere: ma cosa si apprende dallo Spirito Santo? Come pregare? Come comunicare? Si, anche questo; ma Gesù dice che il compito dello Spirito è di insegnare …ogni cosa! Abbiamo bisogno di imparare più e più volte “tutto” ciò che facciamo. La cosa bella della vita cristiana è di essere una costante scoperta! E se c’è un’area della vita in cui crediamo di non avere nulla da imparare, possiamo essere certi che questa zona è segnata dalla mediocrità. Tutto in noi ha bisogno di essere continuamente rinnovato dallo Spirito Santo!L’altro compito dello Spirito è ricordarci quel che Gesù ha detto. Questo è essenziale perché è dalla parola di Cristo che si rinasce e si riceve consistenza. Dio in realtà ci ha parlato sin dall’infanzia, e quanto abbiamo ancora da capire e scoprire del nostro passato! Anche e soprattutto quel che forse abbiamo rifiutato …in quegli eventi Dio ci ha detto qualcosa che forse non abbiamo ancora accolto. Lo Spirito è il maestro della memoria, della lettura del passato e quando Lui illumina la nostra memoria, porta alla luce e avvolge nella sua verità la nostra esistenza.E il testo cortocircuita con il suo inizio: lo Spirito ci insegna come conservare nella memoria la parola di Gesù, e si innesca il processo amorevole con cui si era aperto. Questo è il circolo virtuoso della pace, dove tutto ciò che ci preoccupa diventa piccolo» (ROSINI FABIO, Di Pasqua in Pasqua. Commenti al Vangelo domenicale dell’anno liturgico C, San Paolo, Cinisello Balsamo 2024, pp. 116-118).Mi limito a sottolineare alcuni punti che mi sembrano importanti.Alla radice dell’obbedienza devono esserci la gratitudine, la fiducia, l’umiltà, la memoria e l’autodominio.Dio “fa casa” in me. Ci penso? In che modo Lo accolgo?Il rischio della mediocrità e della presunzione.Saper leggere il passato, che magari ho rifiutato.Permetto allo Spirito Santo di rinnovarmi oppure resisto alla sua azione?Il mio modo di pregare è un’alternanza tra formule precostituite (Padre nostro, Ave Maria…) e la cosiddetta preghiera spontanea? Oppure per pregare (ma anche per gli altri aspetti della vita) mi lascio guidare dallo Spirito Santo?