Pensiero serale del 03-04-2024

Al brano del Vangelo della s. Messa di oggi (Lc 24,13-35) sono molto legato per vari motivi, tanto che ho scelto di iniziare e concludere il mio Manuale, citando il bellissimo commento donatoci dal grande scrittore francese François Mauriac, premio Nobel per la Letteratura nel 1952. Ecco una parte di tale suo commento:

«A chi di noi l’albergo d’Emmaus non è familiare? Chi non ha camminato su quella strada, una sera che tutto pareva perduto? Il Cristo era morto in noi. Ce l’avevano preso: il mondo, i filosofi e gli scienziati, nostra passione. Non esisteva più nessun Gesù per noi sulla terra. Noi seguivamo una strada, e qualcuno ci veniva a lato. Eravamo soli e non soli. Era la sera. Ecco una porta aperta, l’oscurità di una sala ove la fiamma del caminetto non rischiara che il suolo e fa tremolare delle ombre. O pane spezzato! O porzione del pane consumata malgrado tanta miseria! “Rimani con noi, poiché il giorno declina…” Il giorno declina, la vita finisce. L’infanzia sembra più lontana che il principio del mondo; e della giovinezza perduta non sentiamo più altro che l’ultimo mormorio degli alberi morti del parco irriconoscibile […]. Quando […] Gesù si toglie dal gruppo dei discepoli, sale e si dissolve nella luce, non si tratta d’una partenza definitiva. Già egli è imboscato, alla svolta della strada che va da Gerusalemme a Damasco, e spia Saul, il suo diletto persecutore. D’ora innanzi, nel destino di ciascun uomo, vi sarà questo Dio in agguato» (FRANÇOIS MAURIAC, Vita di Gesù, Marietti 1820, Genova 2015, p. 141).

Vi ricordo una frase stupenda del profeta Isaia: «Mi feci ricercare da chi non mi consultava, mi feci trovare da chi non mi cercava» (Is 65,1)
È davvero l’assoluto primato della Grazia e dell’iniziativa di Dio. Auguro a me e a voi solo due cose: di lasciarci sempre raggiungere dalla sua Luce e dalla sua voce e, una volta incontratolo, lasciarci talmente trasformare (come san Paolo) dal suo Amore, che chi ci vede non possa non accorgersene.
Mi resta una “piccola” domanda: com’è possibile non innamorarsi di un Dio in agguato?