Stasera vi spedisco una preghiera che può aiutarci a meditare il Vangelo di questa domenica (Lc 1,1-4; 4,14-21).
«Nella sinagoga hai annunciato di essere venuto a donare la vista ai ciechi. In realtà, o Gesù, prendi per mano ogni cieco. Lo prendi per mano, perché lo guidi, gli fai sentire il calore della tua amicizia.
Lo prendi per mano, perché il cieco ha bisogno di un contatto vivo per avere la possibilità di fidarsi.
Molti altri hanno preso per mano i ciechi e hanno prestato i loro occhi, ma poi li hanno lasciati ancora ciechi e bisognosi di un’altra mano e di un’altra ancora.
Le tue, o Gesù, sono le mani del Dio vivente, mani tenerissime, che sanno accarezzare, che danno forza, che fanno sentire il palpito del cuore.
O Gesù, vorrei anch’io sentirmi preso per mano da te. Gesù, vorrei sentire la tua mano nella mia mano per dirti con la mia corporeità che ti amo. Sono stufo delle elucubrazioni astratte, ho voglia del tuo amore concreto. Fa’, o Gesù, che anche per me si adempia la Scrittura. Voglio imparare da te a prendere per mano gli uomini per condurli a te perché tu dia loro la salvezza» (CANIO CALITRI, La Parola si fa preghiera, in Nel giorno del Signore, 27-1-2019).
C’è un forte riferimento alla corporeità e alla relazione. Gesù ci ama concretamente con il suo Corpo, che oggi per me è l’Eucaristia, e posso amare Lui e i fratelli vivendo la mia corporeità nel servizio concreto.